Gli archeologi ANA al traguardo del VII Congresso Nazionale
L’Associazione Nazionale Archeologi si prepara a riunirsi nel VII Congresso Nazionale il 24 e 25 maggio 2024: nella significativa cornice del centro storico di Pisa circa 80 delegati nazionali si riuniranno per delineare le linee d’azione associative dei prossimi anni, eleggere il nuovo Presidente Nazionale e rinnovare le cariche e il Consiglio Direttivo Nazionale.
I lavori si apriranno il 24 maggio alle ore 16:00 presso la prestigiosa Aula Magna di Palazzo Boilleau dell’Università di Pisa, in via S. Maria n. 85, con una conferenza dal tema: “Il futuro della professione oltre la Legge 110/2014”. L’evento, che ha ottenuto il patrocinio di Confprofessioni e dell’Università di Pisa ed il sostegno della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Pisa e Livorno, anticiperà alcuni dei temi più importanti che saranno approfonditi dai lavori congressuali, spaziando dagli aspetti normativi, alle prospettive professionali sino alle sfide poste dall’intelligenza artificiale. Un focus particolare riguarderà lo stato di salute della professione e dei professionisti archeologi con le anticipazioni dei dati raccolti durante il III Censimento Nazionale degli archeologi italiani, organizzato e curato da ANA nel primo trimestre di quest’anno.
Alle ore 9.30 del 25 maggio 2024 inizierà il VII Congresso Nazionale dell’ANA, dal Grand Hotel Duomo di Pisa. L’Associazione esercita con regolarità le migliori pratiche della democrazia elettiva convocando in assise le rappresentanze nazionali e regionali per rinnovare i propri Organi e Cariche Nazionali, le quali, riunite, inizieranno a delineare le politiche associative degli anni a venire. La giornata di lavoro terminerà con l’elezione del nuovo Presidente Nazionale, del Consiglio Direttivo e delle Cariche Nazionali.
I temi che verranno toccati dai lavori congressuali puntano ad una riflessione sull’evoluzione della professione dell’archeologo in Italia, che, alla luce del DM 244/2019, sta iniziando a conoscere orizzonti professionali sempre più vasti, nuovi specialismi e conseguenti nuove sfide, motivo per cui diventano dirimenti e preponderanti i concetti di formazione e lifelong learning, alla luce dei nuovi sviluppi professionali scaturiti dalle recenti normative.
L’ampliamento degli ambiti lavorativi a cui oggi può adire un archeologo è molteplice e spazia dalla progettazione, alla valorizzazione, passando per la ricerca e la tutela, e ciò ha portato l’ANA a partecipare a molteplici tavoli istituzionali, nel corso dell’ultimo triennio, intensificando il proprio lavoro di tutela dei professionisti archeologi, attraverso il dialogo costante con i differenti contractor e stakholders.
“Si chiudono a Pisa cinque anni per me di duro lavoro per tutti gli archeologi italiani” dichiara il Presidente Nazionale Alessandro Garrisi, che prosegue: “Quando sono stato eletto, il regolamento attuativo della Legge 110 non era ancora stato emanato, e questo dà l’idea di quanto sia cambiato il panorama professionale in questi cinque anni. Abbiamo lavorato indefessamente su tutte le normative di settore, con un impegno straordinario sul nuovo Codice Appalti, e tramite un paziente lavoro di cucitura tra tutti gli ambiti della professione in Italia (pubblico e privato, universitario e ministeriale, libero professionale e imprenditoriale), abbiamo iniziato a liberare l’archeologia italiana dai tanti steccati che ancora la compongono. Abbiamo l’idea di un archeologia forte con archeologi forti, la stiamo costruendo passo dopo passo, e pensiamo sia giunto il momento di riprendere in mano la proposta di un ordine professionale degli archeologi italiani, interrotto troppo bruscamente oltre trent’anni fa: un errore storico al quale è il momento di porre rimedio per il bene di tutti gli archeologi operanti in Italia, a prescindere dall’ambito nel quale esercitano la professione”.
“L’avvicinarsi di un momento tanto importante come quello costituito da un Congresso Nazionale, in cui l’ANA si riunisce e confronta in una maniera tanto ampia e trasversale su tutti i temi più caldi dell’archeologia professionale attuale, è sempre molto emozionante e rappresenta una fase di indirizzo politico importantissimo per ciò che riguarda la tutela della professione” dichiara Marcella Giorgio, Vicepresidente Nazionale, che prosegue “Mai come quest’anno, dopo che a fine Febbraio si sono svolti gli Stati Generali dell’Archeologia, fortemente voluti e organizzati da ANA assieme ad altre importanti sigle dell’archeologia italiana, è risultato chiaro come sia indispensabile e costruttivo il confronto tra tutte le parti che rappresentano gli archeologi italiani e come solo attraverso un’azione dialogica, fondata sulle reali problematiche professionali, sarà possibile incidere sulle problematiche ancora gravanti sugli archeologi italiani e migliorare indiscutibilmente l’archeologia del futuro”.
Programma 24 maggio
Programma 25 maggio