LAVORO > Lettera all'ANAS sull'elenco di prestatori di servizi professionali e tecnici

L'Associazione Nazionale Archeologi scrive all'ANAS in merito agli elenchi di prestatori di servizi professionali e tecnici, che non prendono in adeguata considerazione la figura dell'archeologo.

TESTO DELLA LETTERA:

Spett.le ANAS SpA,
Vi contattiamo in riferimento alla recente pubblicazione dell’elenco prestatori di servizi professionali e tecnici del Comparto della viabilità per l’Abruzzo, per segnalare quella che a nostro avviso rappresenta una pericolosa anomalia nella scelta dei professionisti ai quali affidare gli studi ed i rilievi relativi all’archeologia.
Nell’elenco suddetto, infatti, alla categoria n. 22 (servizi e rilievi relativi all’archeologia), figurano 37 soggetti dei quali solo 5  risultano avere competenze specifiche per la categoria in esame, mentre degli altri professionisti ritenuti idonei per espletare i servizi richiesti, a parte 4 sul cui ambito di intervento non è stato possibile reperire informazioni, 13 sono architetti, 11 ingegneri, 3 geologi ed infine 1 geometra.
Le competenze per effettuare studi e rilievi relativi all’archeologia non possono appartenere a categorie di professionisti quali quelle sopra menzionate, che non hanno una formazione accademica né professionale idonea allo studio ed alla tutela dei beni archeologici; questo tipo di indagini è di pertinenza esclusiva dell’archeologo, figura professionale ben precisa, sebbene non ancora regolamentata tramite un albo professionale. Affidare tali incarichi ad altre figure, oltre che ledere la dignità professionale degli archeologi professionisti che da anni operano con competenza e serietà, significa correre concretamente il rischio di danneggiare il patrimonio archeologico, che appartiene all’intera comunità.
Un intervento condotto in modo errato potrebbe inoltre comportare la necessità di eseguire nuovamente l’intervento stesso, facendo lievitare i costi a carico del committente. Nell’ambito delle indagini finalizzate alla valutazione di impatto archeologico di un’opera, ad esempio, la mancata comprensione o l’errata interpretazione delle tracce antropiche presenti sul terreno, oltre alla irrimediabile perdita di dati scientifici, potrebbe rischiare di portare come conseguenza al fermo dei lavori da parte della competente Soprintendenza Archeologica, anche in fase di realizzazione dell’opera, nel caso vengano alla luce evidenze archeologiche non individuate in precedenza o sottovalutate a causa della mancanza di preparazione specifica dei professionisti chiamati a pronunciarsi in materia di studio e tutela dei beni archeologici. Tale evenienza, inoltre, verrebbe a verificarsi non in fase di progettazione preliminare, ma esecutiva, quando le modifiche in corso d’opera sono, se non di difficile o impossibile attuazione, sicuramente molto onerose in termini di tempi e di costi.
Per questa ragione l’Associazione Nazionale Archeologi la prima associazione di categoria degli archeologi professionisti in Italia, chiede all’ANAS di impiegare criteri differenti nella selezione dei fornitori di servizi attinenti all’archeologia, rivolgendosi agli archeologi professionisti, unica figura realmente qualificata ed in grado di garantire la corretta esecuzione degli incarichi. Chiede inoltre l’avvio di un Tavolo di Concertazione finalizzato ad indicare all’ANAS migliori criteri di selezione delle figure professionali, in modo da garantire la tutela del patrimonio archeologico, la professionalità delle figure professionali impiegate, facendo al contempo gli interessi del Committente e della collettività.

Dott. Tsao T. Cevoli
Associazione Nazionale Archeologi
Presidente