L'ANA scrive alla Sindaca di Roma Virginia Raggi. Tutela delle archeologhe e degli archeologi in servizio sui cantieri ed emergenza sanitaria

L'Associazione Nazionale Archeologi scrive alla Sindaca di Roma Virginia Raggi.
"Tutela delle archeologhe e degli archeologi in servizio sui cantieri ed emergenza sanitaria"

 

L'Associazione Nazionale Archeologi ha posto all'attenzione della Sindaca di Roma Virginia Raggi quali sono le difficoltà che stanno attraversando le archeologhe e gli archeologi che operano su Roma in questo momento di totale emergenza sanitaria.
Attualmente, molti professionisti continuano ad assicurare le attività di tutela dei Beni Archeologici presenti nel territorio della Capitale, sulla base delle prescrizioni della Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma, in ottemperanza alla normativa comunale (comma 8 art.16 delle N. T. A. del P.R.G. del Comune di Roma) e alle normative nazionali vigenti, sorvegliando i cantieri stradali moltiplicatisi nelle ultime due settimane. Nonostante le ulteriori disposizioni restrittive del DPCM 22 Marzo 2020 “Nuove misure urgenti per il contenimento del Coronavirus”, che consentono lo svolgimento solo di alcune attività primarie, dei lavori essenziali ed indifferibili per assicurare i servizi ai cittadini (forniture gas, elettriche, idriche, opere legate a grandi infrastrutture), persiste nella città un gran numero di cantieri che continueranno ad operare anche per avvantaggiarsi delle condizioni agevolate dall’assenza di traffico veicolare.

"È doveroso, nel contesto di una pandemia mondiale, esprimere la nostra preoccupazione rispetto all’indirizzo assunto dalla Amministrazione Capitolina" dichiara Alessandro Garrisi, Presidente Nazionale ANA, che prosegue "Ogni cantiere provoca infatti inevitabilmente piccoli assembramenti di persone, e ognuno di questi lavoratori mette a rischio non solo la propria salute ma anche quella delle persone con cui viene in contatto: solo in pochissimi casi è possibile rispettare le misure di sicurezza previste dalla normativa per il contenimento del contagio da Coronavirus. Per questo l’ANA ha composto e distribuito agli archeologi italiani un decalogo di norme che devono essere rispettate dai professionisti così come dalle ditte che intervengono sui cantieri: in caso di mancato rispetto, l’indicazione è di sospendere i lavori (bloccando di fatto i cantieri) e denunciare le infrazioni".

Ci sono inoltre, in queste settimane, ulteriori difficoltà a svolgere il lavoro di sorveglianza archeologica a tutela del Patrimonio in conseguenza della sospensione dei sopralluoghi da parte dei funzionari della Soprintendenza di Stato in ottemperanza alla Circolare MIBACT n. 63 11Marzo 2020 “DPCM – EMERGENZA COVID-19- Sospensione procedure di mobilità dipendenti Mibact”.

"Chiediamo alla Sindaca Raggi, quale associazione di categoria degli archeologi italiani, di svolgere in prima istanza controlli mirati sui cantieri in corso, anche tramite l’ausilio della Asl per quanto di competenza, delle forze dell’ordine e della protezione civile, e di sollecitare in seconda istanza le committenze coinvolte (Acea, Italgas, Telecom,Metro C, ecc.)" dichiara Carlotta Bassoli, Presidente regionale ANA Lazio, che prosegue "affinché siano sospese tutte le attività di scavo non essenziali al mantenimento dei servizi basilari della nostra città, nell’interesse esclusivo della salvaguardia della salute dei cittadini e nel rispetto della nostra responsabilità civica di lavoratori verso le misure di contenimento al Covid-19 disposte dal Presidente del Consiglio dei Ministri"

"Inoltre chiediamo alla Sindaca Raggi, quale associazione di categoria iscritti all’Elenco del Ministero dello Sviluppo Economico, di fornirci un canale privilegiato per la segnalazione di eventuali inadempienze alle normative sulla sicurezza" dichiara Alessandro Garrisi, Presidente Nazionale ANA "al fine di garantire un rapido intervento delle autorità preposte alla sicurezza dei lavoratori e della cittadinanza tutta".