Oggi il Comune di Sora, ritirando il bando per la selezione di “personale in quiescenza” (leggasi: pensionato) per ricevere l’incarico di direttore del Museo della Valle del Liri a titolo gratuito, ha compiuto la condivisibile scelta di riparare ad un proprio errore.
Solo alla vasta mobilitazione del mondo della cultura, dall’associazione di categoria alla soprintendenza, passando per direttori di musei e circuiti museali e per il meritorio interessamento di una combattiva consigliera comunale, va riconosciuto il merito di aver raggiunto l’obiettivo del ritiro del bando .
Dispiace tuttavia leggere dalle dichiarazioni del Sindaco di Sora, che nonostante il ritiro egli ancora consideri il bando valido nella sua architettura (un bando che, in materia di requisiti della figura professionale richiesta, ignora persino le normative recenti, a partire dal DM 244/2019). Ugualmente, dalle dichiarazioni dell’Assessore alla Cultura (e Vicesindaco) si evince la totale noncuranza dei nodi etici posti dal bando:
- la selezione di “personale in quiescenza”, che mortifica le competenze delle migliaia di lavoratori della cultura correttamente formati, aggiornati, e pronti a fornire il miglior servizio alla causa della valorizzazione del patrimonio;
- la prevista gratuità dell’incarico. L’Assessore alla Cultura di lavoro nella vita fa la cardiologa, ma auspichiamo che inizi a considerare che “la cultura è lavoro, e il lavoro si paga”. Soprattutto quello di qualità.
Dopo l’incontro organizzato venerdì 21 gennaio, al quale il medesimo assessore non si è presentata dopo aver concordato con il Presidente Garrisi la propria partecipazione, l’ANA proseguirà nella sua azione - insieme alle parti interessate - per fornire al Comune di Sora e alla sua giunta di governo tutto il sostegno per consentire che il Museo della Valle del Liri abbia un direttore competente, in possesso dei requisiti corretti e retribuito secondo principi di equità professionale.